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Il podista col mal di schiena: un approccio biologico integrato

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foto: freepik Se un giorno vi si presenta in studio un cliente che lamenta dolore alla schiena e nutre una   passione sfrenata per la corsa, ha senso dirgli di stare fermo? Vi racconto come si è svolta la trattazione del caso in oggetto. G. D. uomo di 45 anni con la passione per il podismo mi chiama chiedendomi   un appuntamento per “risolvere” una situazione di dolore persistente ormai da alcuni mesi che lui indica presente nella zona lombare, ma percepito anteriormente alla colonna vertebrale. Mi racconta che questo fastidioso dolore lo coglie spesso durante la fase di allenamento e soprattutto durante la competizione, in particolare sul finire della corsa, e gli dura per alcuni giorni forte, poi allenta gradualmente. Mi riferisce che   si è sottoposto a visita ortopedica e ad analisi ed esami specifici, ha già fatto varie terapie   senza ottenere né riscontri di cessazione del dolore permanente né diagnosi di patologie specifiche. Gli chiedo cosa si a

Molecole di emozione

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Per quale motivo sentiamo quello che sentiamo? In che modo i pensieri influiscono sulla nostra salute fisica? Corpo e mente sono separati oppure funzionano in sintonia? Nel suo libro Candace Pert fornisce risposte sorprendenti e risolutive a questi interrogativi, accertando l’esistenza delle basi bio-molecolari delle nostre emozioni e illustrando le sue scoperte in modo chiaro ed accessibile, l’autrice ci consente di comprendere noi stessi, le nostre sensazioni e i rapporti complessi tra mente e corpo. Buona lettura 😉 *La rivoluzione dei recettori “Gli scienziati, per natura, non sono propensi a ricevere le luci della ribalta o a goderne; anzi, la formazione che hanno ricevuto li induce a evitare ogni forma di comportamento esteriore che possa incoraggiare una comunicazione a due sensi con le masse. Si accontentano di perseguire la verità restando isolati, chiusi in un laboratorio senza finestre, e rendendo conto della loro attività soltanto ai componenti di una cer

Dolori e cronicità secondo le 5 Leggi Biologiche

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Quante volte abbiamo avuto l’esperienza di un dolore ad un’articolazione, ad un muscolo, alla schiena, ad un arto, insomma all’apparato locomotore (o MUSCOLO SCHELETRICO), arrivato all’improvviso, senza nessun trauma fisico locale che ne giustificasse la logica presenza? E quante volte, così com’è arrivato, inaspettatamente, così è sparito? Oppure quante volte invece, nonostante avessimo messo in atto svariati tentativi di risolverlo (tecniche e terapie varie) non siamo stati capaci di levarcelo di torno anche per mesi? E, quando ormai essendoci rassegnati alla cronicità del dolore/fastidio, dandone scontata la presenza come “sgradito compagno di viaggio”, avendo ri-orientato la nostra attenzione alle cose della quotidianità, ecco che misteriosamente, magicamente, in modo inaspettato, ci accorgiamo che il fastidio è scomparso, così come era arrivato, dimenticandoci di quando ha smesso di farsi sentire… Come si spiega tutto questo? LA MAPPA DELLE 5 LEGG