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Visualizzazione dei post da 2019

Il podista col mal di schiena: un approccio biologico integrato

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foto: freepik Se un giorno vi si presenta in studio un cliente che lamenta dolore alla schiena e nutre una   passione sfrenata per la corsa, ha senso dirgli di stare fermo? Vi racconto come si è svolta la trattazione del caso in oggetto. G. D. uomo di 45 anni con la passione per il podismo mi chiama chiedendomi   un appuntamento per “risolvere” una situazione di dolore persistente ormai da alcuni mesi che lui indica presente nella zona lombare, ma percepito anteriormente alla colonna vertebrale. Mi racconta che questo fastidioso dolore lo coglie spesso durante la fase di allenamento e soprattutto durante la competizione, in particolare sul finire della corsa, e gli dura per alcuni giorni forte, poi allenta gradualmente. Mi riferisce che   si è sottoposto a visita ortopedica e ad analisi ed esami specifici, ha già fatto varie terapie   senza ottenere né riscontri di cessazione del dolore permanente né diagnosi di patologie specifiche. Gli chiedo cosa si a

Molecole di emozione

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Per quale motivo sentiamo quello che sentiamo? In che modo i pensieri influiscono sulla nostra salute fisica? Corpo e mente sono separati oppure funzionano in sintonia? Nel suo libro Candace Pert fornisce risposte sorprendenti e risolutive a questi interrogativi, accertando l’esistenza delle basi bio-molecolari delle nostre emozioni e illustrando le sue scoperte in modo chiaro ed accessibile, l’autrice ci consente di comprendere noi stessi, le nostre sensazioni e i rapporti complessi tra mente e corpo. Buona lettura 😉 *La rivoluzione dei recettori “Gli scienziati, per natura, non sono propensi a ricevere le luci della ribalta o a goderne; anzi, la formazione che hanno ricevuto li induce a evitare ogni forma di comportamento esteriore che possa incoraggiare una comunicazione a due sensi con le masse. Si accontentano di perseguire la verità restando isolati, chiusi in un laboratorio senza finestre, e rendendo conto della loro attività soltanto ai componenti di una cer

Dolori e cronicità secondo le 5 Leggi Biologiche

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Quante volte abbiamo avuto l’esperienza di un dolore ad un’articolazione, ad un muscolo, alla schiena, ad un arto, insomma all’apparato locomotore (o MUSCOLO SCHELETRICO), arrivato all’improvviso, senza nessun trauma fisico locale che ne giustificasse la logica presenza? E quante volte, così com’è arrivato, inaspettatamente, così è sparito? Oppure quante volte invece, nonostante avessimo messo in atto svariati tentativi di risolverlo (tecniche e terapie varie) non siamo stati capaci di levarcelo di torno anche per mesi? E, quando ormai essendoci rassegnati alla cronicità del dolore/fastidio, dandone scontata la presenza come “sgradito compagno di viaggio”, avendo ri-orientato la nostra attenzione alle cose della quotidianità, ecco che misteriosamente, magicamente, in modo inaspettato, ci accorgiamo che il fastidio è scomparso, così come era arrivato, dimenticandoci di quando ha smesso di farsi sentire… Come si spiega tutto questo? LA MAPPA DELLE 5 LEGG

LA MENTE "SOCIOCULTURALE" (seconda parte)

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"Conoscere per sapersi orientare, senza paura" o    FISIOLOGIA ORDINARIA E STRAORDINARIA  Immagine creata da Mauro Sartorio   Al sopraggiungere di un evento inaspettato ( shock biologico ) , che coglie il malcapitato in contropiede,     definito DHS dal dottor Hamer, l’organismo attiva una risposta adattativa finalizzata a garantirsi la sopravvivenza , che coinvolge immediatamente ed in contemporanea i tre livelli: emotivo – cerebrale – organico , innescando la fisiologia straordinaria adeguata a far fronte alla situazione d’emergenza creatasi. Il punto fondamentale da tenere presente è che questa reazione è innescata dalla percezione di quella persona unica (con i suoi imprinting ) in relazione a quell’evento. Quindi, l’evento in sé non è causale. Da quell’istante siamo nella fase attiva dove ci sarà una prevalenza di simpaticotonia con i relativi effetti (la persona dorme poco e/o si sveglia all’una di notte e non riesce a riaddormentarsi s

CRANIO SACRALE E MEMORIE FASCIALI

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Conosci il Cranio Sacrale? Hai sentito parlare di postura antalgica? Sai cosa sono le memorie fasciali e come permettere il loro rilascio? Buona lettura… Quando il nostro organismo è impegnato nel mantenimento di una risposta adattativa a situazioni che richiedono il massiccio impiego di contrazioni muscolari (tensioni emotive, dolore fisico, “riparazioni tessutali in atto”), in quella zona coinvolta si crea quella POSTURA ANTALGICA che, come il termine fa intuire, sarebbe finalizzata ad impedire alla persona di sentire quel dolore nel breve periodo, nel tentativo da parte dell’organismo di proseguire indisturbato il lavoro di ripristino dei tessuti coinvolti. Ma, col perdurare dello stimolo doloroso, al passare del tempo s’innesca quella condizione che tecnicamente viene chiamata MEMORIA FASCIALE (memoria neuro-muscolo-connettivale). Nell’osservazione CRANIO SACRALE, attraverso l’ascolto della fluidità dei tessuti, siamo in grado di percepire quanto